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16. PROPOSIZIONE Sia $\mathcal{A}$ spazio affine su $\mathbf{V}$ e $f\in\mathsf{Aff}_{\mathbf{K}}(\mathcal{A})$; sia $\mathcal{S}\subseteq \mathcal{A}$ sottospazio affine di dimensione $d$, allora $f(\mathcal{S})$ è sottospazio affine di dimensione $d$.
"Essere sottospazio affine di dimensione $d$" è quindi una proprietà affine.

DIMOSTRAZIONE Sia $\mathcal{S}=\mathsf{S}(P,\mathbf{U})$; sappiamo già (vedi proposizione 9) che $f(\mathcal{S})=\mathsf{S}(f(P),\varphi(\mathbf{U}))$ ove $\varphi$ è la parte lineare di $f$.
Siccome $\varphi$ è automorfismo di $\mathbf{V}$ vale $d=\mathsf{dim}\mathcal{S}=\mathsf{dim}\mathbf{U}=\mathsf{dim}\varphi(\mathbf{U})=\mathsf{dim}f(\mathcal{S})$.


17. PROPOSIZIONE Sia $\mathcal{A}$ spazio affine su $\mathbf{V},\;\;\mathsf{dim}\mathcal{A}=n$ e $f\in\mathsf{Aff}_{\mathbf{K}}(\mathcal{A})$; siano $P_0,\ldots,P_d \in\mathcal{A},\;\;\;0 \leq d \leq n$ punti indipendenti.
Allora $f(P_0),\ldots,f(P_d)$ sono punti indipendenti.
"Essere $d+1$ punti indipendenti" è quindi una proprietà affine.

DIMOSTRAZIONE Si può dimostrare osservando che $\mathcal{S}=P_0\vee\ldots \vee P_d$ e $f(\mathcal{S})=f(P_0)\vee\ldots \vee f(P_d)$ per esercizio 10.2, sottospazio che ha ancora dimensione $d$ per la proposizione 16 per cui necessariamente $f(P_0),\ldots,f(P_d)$ sono indipendenti.


18. OSSERVAZIONE Anche per le sole applicazioni affini $f$ sappiamo che $\mathcal{S}\parallel\mathcal{T}\;\Rightarrow\;f(\mathcal{S})\parallel f(\mathcal{T})$ (vedi proposizione 11) per cui anche "essere sottospazi paralleli" è proprietà affine.


19. PROPOSIZIONE Sia $\mathcal{A}$ spazio affine su $\mathbf{V}$ e ; sia $(A,B)$ e $(P,Q)$ segmenti orientati paralleli (vedi definizioni 14 e 15).
Allora e $(f(P),f(Q))$ sono segmenti orientati paralleli e vale



"Essere segmenti orientati paralleli ed avere un dato rapporto" è proprietà affine.

DIMOSTRAZIONE Siccome $f$ è iniettiva avremo ancora che $f(A)\neq f(B)$ e $f(P)\neq f(Q)$ per cui ha senso considerare i segmenti orientati dell'enunciato; essi sono paralleli grazie al risultato dell'osservazione 18.
Poniamo

\begin{displaymath}\lambda=\frac{(A,B)}{(P,Q)}\end{displaymath}

e


cioè e (vedi definizione 15).
Ma $\overrightarrow{f(P)f(Q)}=\varphi(\overrightarrow{PQ})$ e $\overrightarrow{f(A)f(A)}=\varphi(\overrightarrow{AB})$ per cui:
$\mu\varphi(\overrightarrow{PQ})=\varphi(\overrightarrow{AB})$.
Applicando $\varphi$ alla uguaglianza $(\ast)$ e ricordando che è lineare, in particolare omogenea, otteniamo: $\lambda\varphi(\overrightarrow{PQ})=\varphi(\overrightarrow{AB})$.
Sottraendo queste due uguaglianze otteniamo $(\mu-\lambda)\varphi(\overrightarrow{PQ})=\mathbf{0}_{\mathbf{V}}$ che implica $\mu=\lambda$ dagli assiomi di spazio vettoriale, infatti $P\neq Q\Rightarrow\overrightarrow{PQ}\neq\mathbf{0}_{\mathbf{V}}\Rightarrow\varphi(\overrightarrow{PQ})\neq\mathbf{0}_{\mathbf{V}}$ perchè $\varphi$ è iniettiva.

20. ESERCIZI L'esercizio proposto è un semplice corollario della proposizione 17. vai agli esercizi

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