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9. PROPOSIZIONE
Siano
-spazi
vettoriali e
spazi affini rispettivamente su
e sia
applicazione affine e
sia
la sua parte
lineare.
- Sia
sottospazio affine, allora
,
in
particolare l'immagine di un sottospazio affine tramite
un'applicazione affine è ancora un sottospazio affine.
- Sia
sottospazio affine; supponiamo che la controimmagine di
tramite
sia non vuota e sia
;
allora vale:
,
in
particolare la controimmagine di un sottospazio affine tramite
un'applicazione affine, se non vuota, è ancora un sottospazio
affine.
DIMOSTRAZIONE
- Innanzitutto giustifichiamo
l'ultima affermazione ricordando che
è
sottospazio vettoriale di
in quanto immagine tramite
un'applicazione lineare di un sottospazio vettoriale di
.
Procediamo alla dimostrazione della "doppia
inclusione":
)
Sia
,
esiste cioè
-ossia
- tale che
.
Vorremmo
,
cioè
,
e questo segue
dall'uguaglianza
per definizione di applicazione affine.
)
Sia
cioè
,
esiste
dunque
tale che
.
Vorremmo che
, vorremmo
cioè trovare
tale che .
Se un
siffatto esiste allora vale
.
Prendiamo spunto da questo fatto per definire
come quel punto
di
tale che
.
Verifichiamo che effettivamente :
.
E ciò conclude la
dimostrazione.
- L'ultima affermazione è giustificata dal fatto che la
controimmaggine di un sottospazio vettoriale tramite
un'applicazione lineare è sempre un sottospazio vettoriale
(perché non è mai vuoto?). A questo punto procediamo alla
dimostrazione della doppia inclusione:
)
Sia
,
cioè
,
ossia
;
vorremmo
,
cioè
,
cioè
;
d'altra parte
,
vettore
che sta effettivamente in
dato che
.
)
Viceversa, se
,
cioè
,
dobbiamo dimostrare
che
.
Ricordando esercizio 2.4 della sezione "Sottospazi affini", potremo certamente scrivere
per cui la condizione
si potrà esprimere dicendo:
e ciò è vero in
quanto dalla definizione di applicazione affine tale vettore è
che sappiamo stare in
.
10. ESERCIZI
Negli esercizi si vede com'è fatta l'immagine di sottospazi generati da punti.
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