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Dotiamo della struttura di -spazio vettoriale: a tal fine dobbiamo definire le operazioni di addizione e moltiplicazione per uno scalare.
Prodotto per uno scalare: Siano
e
;
fissiamo ancora un punto ;
ha un unico rappresentante in
;
sia esso
;
noi sappiamo moltiplicare questo vettore appl. per il numero reale
:
sia
il risultato di tale operazione;
In definitiva abbiamo sfruttato semplicemente le operazioni già definite negli
spazi dei vettori applicati (ci siamo ricondotti al... caso precedente); d'altra parte dopo aver operato in tale maniera ci si deve porre questa domanda: quello che abbiamo ottenuto dipende o meno dalla scelta dei rappresentanti? Cioè il vettore
e il vettore
dipendono dalla scelta del punto
Se accadesse questo chiaramente la precedente definizione sarebbe scorretta; fortunatamente tutto funziona bene, come il lettore può facilmente verificare con l'ausilio di qualche disegno.
Con le operazioni definite sopra
è un
-spazio vettoriale di dimensione 2, ciò si prova facilmente sfruttando il fatto che
lo è.
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