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Sia
un campo; vogliamo provare che
è desarguesiano.
Premettiamo una definizione e alcuni lemmi:
3. DEFINIZIONE
Sia
un piano affine; siano
4 punti distinti e non collineari di
;
si dice che
costituiscono i vertici di un parallelogramma se
e
.
D'ora in poi lavoreremo in
e useremo la sua naturale struttura di
-spazio vettoriale: porremo
,
,
,
e scrivere, ad esempio,
significherà
e parimenti, se
,
vorrà dire
;
si noti ancora che supporre che la retta
non sia né verticale né orizzontale significa
e
.
4. LEMMA
Siano
tre punti distinti di
;
allora
sono collineari se e solo se esiste
tale che
.
DIMOSTRAZIONE
Supponiamo per semplicità che la retta per
e
non sia verticale o orizzontale; allora essa avrà un'equazione:
-il secondo membro esiste ed è non nullo nelle nostre ipotesi- e quindi
se e solo se
che possiamo anche scrivere
da cui segue
;
similmente si tratta il caso in cui
è orizzontale o verticale.
5. LEMMA
Siano
4 punti distinti di
;
allora
se e solo se esiste uno scalare non nullo
tale che
.
DIMOSTRAZIONE
Ancora per semplicità supponiamo di non aver a che fare con rette orizzontali o verticali.
La retta
ha pendenza
e la retta
ha pendenza
.
Abbiamo quindi che
se e solo se
(è noto dalla geometria analitica che in
due rette sono parallele se e solo se sono verticali oppure hanno la stessa pendenza; identicamente in
)
uguaglianza che possiamo pure riscrivere come
ove
;
e di qui segue che
e
.
In maniera analoga si trattano i casi in cui
e
sono verticali o orizzontali.
6. LEMMA
Siano
4 punti distinti e non collineari di
;
proviamo che
costituiscono i vertici di un parallelogramma se e solo se .
DIMOSTRAZIONE
Supponiamo che
costituiscano i vertici di un parallelogramma, allora da lemma 5 sappiamo che esistono
tali che
e
.
Se
(equivalentemente )
siamo a posto; altrimenti, se per assurdo
(e quindi ),
partendo dall'identità
potremo scrivere
cioè
con
,
quindi per lemma 4
sono allineati e siccome
dal postulato delle parallele segue che
e quindi
allineati contro l'ipotesi; similmente nei casi in cui abbiamo rette verticali o orizzontali.
Viceversa se
concludiamo da lemma 2 che
;
ma anche possiamo scrivere
e quindi concludere che
.
7. PROPOSIZIONE
Il piano affine
è desarguesiano.
DIMOSTRAZIONE
Proviamo che vale parte I di A4: siamo quindi ,
due terne di punti distinti, non collineari;
e sia
;
supponiamo che
e
:
vogliamo provare che
.
Notiamo che
sono i vertici di un parallelogramma e quindi
ed anche
sono i vertici di un parallelogramma da cui ;
quindi
e dunque anche
costituiscono i vertici di un parallelogramma per cui
.
Proviamo che vale parte II di A4:
tale che
;
se
e
vogliamo provare che
;
supponiamo senza ledere la generalità che
e quindi da lemma 4 segue che esistono
tali che
,
,
;
se dimostreremo che
potremo concludere che
e dunque che
da lemma 5.
Per ipotesi
e
,
condizione che possiamo riscrivere in termini di pendenza (sempre supponendo di non avere a che fare, per semplicità, con rette verticali o orizzontali) come
e
ove come al solito si è posto
e cosí via; con questa notazione le equazioni
si possono riscrivere come
,
,
,
e
,
che immesse nella prima delle equazioni
danno
, cosa
che implica, basta fare qualche calcolo,
(si ricordi che ).
Identicamente dalla seconda delle
otteniamo
e in definitiva la nostra tesi.
Dovrebbe esser chiaro intuitivamente che se
allora potremo sempre ricondurci al caso precedente
sottraendo
da
e ottenendo in tal modo una configurazione che soddisfa, si vede facilmente, l'ipotesi del caso precedente.
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