Bolyai e Lobachevsky
Nicolai Lobachevsky |
Jànos Bolyai |
Dopo un iniziale
tentativo di dimostrare il quinto postulato, Gauss
(1777-1855)
arrivò gradualmente alla convinzione che esisteva una geometria
che in sè non ha nulla di contraddittorio. Ma, a causa della discrezione
con cui Gauss mosse questi primi passi, tutto l'onore della scoperta fu
tributato poco dopo a due matematici più giovani che, all'insaputa
uno dell'altro ed in lontani paesi, giunsero quasi contemporaneamente ad
analoghi risultati: l' ungherese
Jànos
Bolyai (1802-1860) ed il russo Nicolai
Ivanovich Lobachevsky (1793-1856).
Essi pubblicarono
delle presentazioni organiche di una geometria non euclidea su basi deduttive
sintetiche rendendoso pienamente conto che questa nuova geometria era dal
punto di vista logico altrettanto legittima quanto quella di Euclide.
Nicolai Ivanovich Lobachevsky studiò all'Università
di Kazan di cui fu professore e rettore dal 1827 al 1846. Espose le sue
vedute sui fondamenti della geometria in un lavoro letto di fronte al dipartimento
di Matematica e Fisica dell'Università nel 1826. Tuttavia, il lavoro
non fu mai stampato e andò perduto. In seguito espose il suo approccio
alla Geometria non Euclidea in una serie di lavori, i primi due dei quali
furono pubblicati in riviste di Kazan e il terzo nel "Journal fur Mathematik".
Il primo
era intitolato Sui fondamenti della geometria e apparve nel 1829-30.
Il secondo, intitolato Nuovi fondamenti della geometria con una teoria
completa delle parallele (1835-37) era una presentazione migliore delle
idee di Lobachevsky. Egli chiamava la sua nuova geometria "geometria immaginaria"
per motivi che sono forse già chiari e che lo diventeranno di più
in seguito.
Le prime
pubblicazioni di Lobachevsky sulla Geometria non Euclidea erano scritte
in Russo, quindi il suo lavoro non diventò subito noto nell'Europa
centrale e occidentale, fino ad alcuni anni dopo, quando cominciò
a pubblicare degli appunti in Francese (1837) e Tedesco (1840). Pur essendo
diventato cieco, dettò un'esposizione completamente nuova della
sua geometria e la pubblicò nel 1855 con il titolo Pangéométrie.
Jànos
Bolyai, figlio di Wolfgang
Farkas Bolyai (1775-1856), era un
ufficiale ungherese. Sulla Geometria non Euclidea, che chiamava Geometria
Assoluta, scrisse un lavoro di ventisei pagine intitolato La scienza
dello spazio assoluto , che fu pubblicato in appendice al libro del
padre intitolato Tentamen Juventutem Studiosam in Elementa Matheseos.
Anche se quest'opera in due volumi apparve nel 1832-33, e quindi dopo il
primo lavoro di Lobachevsky, sembra che Bolyai abbia elaborato le sue idee
sulla Geometria non Euclidea prima del 1825 e che entro quel periodo si
fosse convinto che la nuova geometria non era contraddittoria. In una lettera
al padre datata 23 Novembre 1823 Jànos scrive: "Ho fatto delle scoperte
così meravigliose che sono io stesso sconvolto per lo stupore".
Le ricerche
di Bolyai erano così simili a quelle di Lobachevsky che quando Bolyai
vide per la prima volta nel 1835 i lavori del russo pensò che li
avesse copiati dalla sua pubblicazione del 1832-33.
Gauss lesse
l'articolo di Jànos Bolyai nel 1832 e scrisse a Farkas che non poteva
lodarlo perché, così facendo, avrebbe lodato le proprie ricerche.Il
procedimento seguito (separatamente) dai due matematici è il seguente:
-
Dati una retta AB
e un punto P complanare ed esterno ad essa, sia
PO
la perpendicolare alla retta passante per il punto P .
-
Si consideri ora un punto D
sulla retta AB ; per esso passerà la retta PD
secante la retta data.
-
Si faccia muovere il punto D
nel verso OB : in corrispondenza di ogni posizione occupata da D
sulla retta, si otterrà una secante PD alla retta assegnata.
-
Si consideri ora la distanza OD
tendente all'infinito; troveremo in corrispondenza una retta PL
che non intersecherà la retta AB , e che quindi sarà
parallela ad OB.
Figura
11. "situazione euclidea"
Si proceda
in ugual modo dall'altra banda; anche in questo caso si troverà
una retta PM non secante la retta data, e pertanto parallela ad
OA.
Ora, secondo la Geometria Euclidea, PL e PM formano un'unica
retta parallela ad AB, e gli angoli OPL e
OPM
sono uguali e retti.
Si assuma
invece l'ipotesi dell'angolo acuto, allora PL e PM saranno
due rette distinte, ed entrambe parallele ad AB pur senza essere
equidistanti in ogni punto rispetto alla retta data. PL è
parallela ad OB e PM è parallela ad OA , inoltre
ognuna di esse, pur prolungata all'infinito nel verso del parallelismo,
non incontrerà mai la retta data, e la distanza da questa diminuirà
infinatamente.
Figura 12. "situazione
non euclidea"
Avremo inoltre
che (vedi figura 12), tutte le rette fra PL e PM sono
parallele ad AB .
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