f∈Z[x] ed è monico, quindi le sue radici in Q possono solo essere numeri interi che dividono il termine noto |
cioè ±1, ±2, ma nessuno di questi è radice di f. Quindi f è irriducibile su Q, per cui è il polinomio minimo di u, e [Q(u):Q]=3. Si ha: u2∈Q(u) implica Q(u2)⊆Q(u) e u2 ha grado 1 o 3 su Q. Se [Q(u2):Q]=1, allora: u2∈Q e quindi u è radice di x2-u2 cioè ha grado 2 su Q (contraddizione).
Se [Q(u2):Q]=3, Q(u2) è un sottospazio di Q(u) di dimensione 3 da cui: Q(u2)=Q(u).
Sia v∈C radice di h; allora Q(u)(v) è una estensione di grado 6 di Q. Ma v è radice anche di f, quindi Q(v) ha grado 4 su Q. Quindi Q(u)(v)=Q(u,v) è tale che:
[Q(v):Q]=4 e 4 non divide 6.
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