Contare sempre di più: l'uso della base.
Ora abbiamo visto come il "contare per oggetti" (pietre, tacche, dita)
introduce dei simboli numerici, pur mancando ancora il concetto di
numero. Il primo problema che tali
metodi pongono è che se si vuole contare anche arrivando a quantità piuttosto
elevate, avere un simbolo per ogni passo è piuttosto ingombrante: per un gregge
di 100 o più pecore diventa un po' difficile procedere
con centinaia di sassi o tacche su bastoni.
Il bisogno di un metodo più efficiente si presenta
presto.
La soluzione
adottata è quella di dare valori
diversi ai simboli usati; ad esempio un modo ancora in uso presso tribù
dell'Africa Occidentale per contare le loro mandrie è quello di infilare
conchiglie forate in cordicelle di diverso colore: quelle nella cordicella
bianca rappresentano un'unità, ma quelle nella azzurra
rappresentano dieci bestie e quelle in quella rossa cento (vedi figura).
Questo procedimento rappresenta un gran passo concettuale:
Non si fa più solo una corrispondenza biunivoca fra "oggetti da contare" e "oggetti simbolo", ma |
i simboli acquistano valori diversi |
I simboli usati possono avere valori diversi, in questo caso a seconda
del colore della cordicella, in altri a seconda della forma, o della
posizione), e questo è un passo notevole verso la padronanza
simbolica del numero.
Come possiamo vedere nell'esempio precedente, siamo di fronte ad un "contare in base dieci" analogo al nostro modo di rappresentare i numeri con le cifre.
L'uso di una base per contare si è sviluppato in modi diversi in diverse parti del mondo; si rintracciano in varie popolazioni il contare con base 5, oppure 20 (Maya, ad esempio) o 12.
I resti di queste numerazioni rimangono nelle
varie lingue; resti di un conteggio in base venti sono le parole francesi come
Quatrevingts = 80 oppure Quatrevingts-dix = 90, o score =
Presso i Sumeri era in uso la base 60, della quale ci rimane l'uso
nel misurare gli angoli ed il tempo (minuti, secondi), dovuto al fatto che i
popoli della Mesopotamia sono stati i più grandi
cultori dell'Astronomia nell'antichità.
Il "Far di conto".
I
metodi di calcolo si sono sviluppati parallelamente ai metodi di
rappresentazione numerica, ed il primo strumento di calcolo è stato senza dubbio
il corpo stesso, e soprattutto le mani.
Dal conteggio elementare sulle dita si è passati a metodi più sviluppati;
ad esempio la
figura ci mostra l'uso delle falangi per contare fino a 28 sulle due mani (ogni
falange rappresenta una unità):
Lo strumento per "far di conto" che ha avuto però una lunghissima vita nel continente europeo (e in varie forme anche altrove) è l'Abaco (nelle sue varie forme, come l'abaco a gettoni o il pallottoliere).