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IL MODELLO DI Poincaré
Le notizie circa la geometria non euclidea cominciarono ad avere ampia diffusione soltanto a partire dal 1860 circa, e negli ultimi decenni del secolo fu costruita una serie di modelli geometrici, il primo dei quali, proposto da Eugenio Beltrami, risale al 1868. [Il modello di Beltrami]
Qui esamineremo il modello di Poincaré (1854-1912)
il geniale matematico francese, forse il più grande matematico del secolo scorso. Poincaré è stato probabilmente l’ultimo matematico in grado di abbracciare tutti i rami della matematica pura e applicata, con profondi interessi per la filosofia della matematica, la divulgazione e la psicologia della “creatività” matematica.

«Lo scienziato non studia la natura perché è utile, ma perché ne prova piacere e ne prova piacere perché è bella. Se la natura non fosse bella, non varrebbe la pena studiarla e la vita non varrebbe la pena di essere vissuta».

«Uno scienziato degno di questo nome, e soprattutto un matematico, prova lavorando la stessa impressione di un artista; la gioia che gli dà il suo lavoro è altrettanto grande e della medesima natura».

«Poiché sono possibili parecchie geometrie, siamo sicuri che proprio la nostra sia quella vera?... Per rispondere è necessario che prima ci poniamo la domanda sulla natura degli as­siomi della geometria.

Sono essi giudizi a priori come vuole Kant? In tal caso ci si imporrebbero con tale forza che sarebbe impossibile concepire il contrario e quindi potremmo costruirvi sopra un edificio teorico; non ci sarebbero in tal caso geometrie non euclidee.

Gli assiomi della geometria sono dunque verità sperimentali? [...] Ma se la geometria fosse una scienza sperimentale, non potrebbe essere una scienza esatta; sarebbe soggetta a continue revisioni [...]

Gli assiomi della geometria non sono dunque né giudizi sintetici a priori né fatti di esperienza. Sono invece delle convenzioni; la nostra scelta, fra tutte le convenzioni possibili, è guidata da fatti sperimentali, ma resta libera e non trova dei limiti che nella necessità di evitare le contraddizioni.
Per questo i postulati possono rimanere rigorosamente veri, anche se le leggi sperimentali che ne hanno determinato l'adozione fossero solo approssimative.

In altre parole, gli assiomi della geometria non sono che definizioni camuffate.

Ed allora che cosa si deve pensare del problema se la geometria euclidea è vera? Tale problema è senza senso!

Altrettanto varrebbe domandare se il sistema metrico è vero e false le misure antiche; se le coordinate cartesiane sono vere e le polari false.

Una geometria non può essere più vera di un'altra; può essere soltanto più comoda.»

Jules-Henri Poincaré