Le geometrie non euclidee > La prima pubblicazione sulla
geometria non euclidea, János Bolyai
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La
prima pubblicazione sulla geometria non euclidea, János
Bolyai
Le Disquisitiones aprivano ai matematici un nuovo
campo di ricerche, quello dello studio di una superficie a
curvatura variabile, che abbracciava anche le problematiche
delle geometrie non euclidee.
Qualche anno più tardi Gauss si decise a pubblicare
quello che aveva scoperto sulle geometrie non euclidee.
Scriveva infatti a Schumacher il 17 maggio del 1831: |
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Da
qualche settimana ho cominciato a metter per iscritto
qualche risultato delle mie meditazioni su questo soggetto,
che risalgono in parte a quarant'anni, e di cui non
avevo mai nulla redatto; cosa che mi ha costretto tre
o quattro volte a ricominciare tutto il lavoro nella
mia testa. Non vorrei pertanto che tutto ciò
perisse con me.
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In una lettera a Schumacher del 12 luglio
1831 Gauss aggiungeva:
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In
questo senso la geometria non euclidea non contiene
assolutamente nulla di contraddittorio, sebbene molti
dei suoi risultati debbano sulle prime essere ritenuti
paradossali; tuttavia scambiare ciò per una contraddizione
sarebbe unicamente un'illusione, provocata dalla vecchia
abitudine a considerare la geometria euclidea come strettamente
vera.
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Nel corso della stessa lettera egli ricorda
alcuni fra questi risultati di apparenza paradossale: nella
geometria non euclidea non esistono figure simili che non
siano anche uguali, gli angoli di un triangolo equilatero
non hanno misura costante ma, al crescere della lunghezza
dei lati, diventano piccoli a piacere. La geometria non euclidea
contiene grandezze assolute, a differenza di quella euclidea.
Egli fornisce poi la formula che esprime, nella geometria
non euclidea, la misura della circonferenza di raggio R,
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dove "k
è una costante, della quale noi sappiamo per via d'esperienza
che essa deve essere eccezionalmente grande, in confronto
a tutto ciò che possiamo misurare. Nella geometria
di Euclide essa diviene infinita." E' appunto
questa costante k l'unità assoluta di misura
dei segmenti di cui parla Gauss.
Ma gli appunti allora abbozzati furono presto
interrotti quando nel 1832 gli giungeva tra le mani una prima
pubblicazione sulla geometria non euclidea ad opera di Janos
Bolyai.
Janos Bolyai (1802-1860), nonostante le esortazioni del padre
a non occuparsi delle questioni relative al V postulato che
erano state per lui fonte di lunghi e vani sforzi, fece della
teoria delle parallele l'oggetto preferito delle sue riflessioni.
Dopo alcuni inutili tentativi di dimostrazione del V postulato,
estese le sue ricerche nella direzione della geometria assoluta,
e nel 1823 aveva già trovato alcune formule fondamentali
della geometria non euclidea (nonostante fosse inizialmente
deciso a dimostrare il V postulato).
Egli scriveva in una lettera del 3 novembre al padre Farkas
Bolyai:
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Sono
ormai risoluto a pubblicare un'opera sulla teoria delle
parallele, appena avrò ordinato la materia e
le circostanze me lo permetteranno. Non l'ho ancora
fatto, ma la via che ho seguito ha certamente, per così
dire, quasi raggiunto lo scopo; lo scopo proprio non
è raggiunto, ma ho scoperto cose così
belle che ne sono rimasto abbagliato, e si dovrebbe
sempre rimpiangere se andassero perdute. Quando le vedrete,
lo riconoscerete voi pure. Nell'attesa non vi posso
dire altro che questo: ho creato dal nulla un nuovo
universo. Tutto ciò che vi ho comunicato fino
ad ora non è che un edificio di carta di fronte
a questa torre. Sono tanto persuaso che questo mi farà
onore come se ciò fosse già avvenuto.
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In risposta il padre lo esortava a dare
alla luce immediatamente le sue scoperte, scrivendogli:
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..se
la cosa è perfettamente riuscita, è conveniente
affrettarsi a renderla di pubblica ragione per due motivi:
primo perché le idee passano facilmente da uno
all'altro, che in seguito le può pubblicare prima;
in secondo luogo, perché c'è anche qualche
verità in questo fatto, che parecchie cose hanno
un'epoca, nella quale esse sono trovate nello stesso
tempo in più luoghi, precisamente come in primavera
le violette da ogni parte vengono alla luce; e poiché
ogni contesa scientifica è solo una gran guerra,
alla quale non so quando seguirà la pace, si
deve, quando si può, vincere, poiché qui
il vantaggio spetta al primo.
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I risultati di János Bolyai comparvero come appendice
al I volume di un'opera didattica di matematica del padre, uscita
nel 1832 col titolo Tentamen juventutem studiosam in elementa
matheseos purae, elementaris ac sublimioris, methodo intuitiva,
evidentiaque huic propria, introducendi. Il titolo dell'appendice
di János è: Appendix scientiam spatii absolute
vera exhibens, a veritate aut falsitate axiomatis Euclidei (a
propri haud unquam decidenda) indipendentem: adjecta ad casum
falsitatis quadratura circoli geometrica.
La "scienza dello spazio assolutamente
vera" che Bolyai annunciava era la geometria indipendente
dal postulato delle parallele, di cui i primi 28 teoremi degli
Elementi di Euclide erano un esempio elementare. Egli considerava
poi le formule fondamentali della trigonometria sferica, che
è indipendente dal postulato euclideo, e mostrava che
per una sfera di raggio infinito F la geometria sferica
era identica a quella piana.
Bolyai sviluppava poi la trigonometria piana nel caso non euclideo,
ne applicava le formule al calcolo delle aree e affrontava infine
il problema della costruzione di un quadrato equivalente ad
un dato cerchio.
Gauss venne a conoscenza dell'opera in questione poiché
Farkas Bolyai gli inviò una copia del suo volume.
E in risposta egli gli scrisse: |
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Se
comincio col dire che non posso lodare un tale lavoro
tu certamente per un istante rimarrai meravigliato;
ma non posso dire altro; lodarlo significherebbe lodare
me stesso; infatti tutto il contenuto dello scritto,
la via seguita da tuo figlio, i risultati ai quali egli
perviene coincidono quasi interamente con le meditazioni
che ho intrapreso in parte già da trenta-trentacinque
anni. Perciò sono rimasto del tutto stupefatto….Anzi,
era mia idea scrivere, col tempo, tutto ciò,
perché almeno non perisse con me. E' dunque per
me una gradevole sorpresa vedere che questa fatica può
essermi ora risparmiata, e sono estremamente contento
che sia proprio il figlio del mio vecchio amico ad avermi
preceduto in un modo tanto notevole.
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Se Farkas vide nella lettera di Gauss "un
onore per la nostra patria e la nostra nazione",
János reagì assai diversamente. Egli non gradì
affatto questa risposta di Gauss e, incredulo che il matematico
di Gottinga potesse averlo preceduto nella sua creazione,
temette che questi volesse appropriarsi delle sue scoperte.
Vedendo nella poco generosa lettera di Gauss un maldestro
tentativo di plagio egli non nascose nel seguito della sua
vita la sua avversione verso il grande matematico tedesco.
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