Unicità del limite di una successione

 

 

    Per quanto riguarda le successioni per le quali si è stabilito che esse hanno limite (finito o infinito), ci si aspetta, in base all’intuizione, che tale limite sia unico. Dunque, è plausibile che una successione, se converge, converga ad un solo limite e non a più valori reali e che non possa simultaneamente divergere. Allo stesso modo, ci si aspetta che una successione divergente non possa anche essere convergente e che non possa divergere sia a +∞ che a -∞.  Si dimostra ora come questa intuizione è, in effetti, giusta (non è, però, scontata: in ambiti più ampi di quelli in cui si colloca l’analisi elementare può accadere che una successione converga a più limiti).

 


 

TEOREMA (3.1) di unicità del limite

Sia  una successione di numeri reali.

1)     Se  converge ad un numero reale  l , allora tale limite è unico. Inoltre, (an non può essere anche una successione divergente.

2)     Se  diverge a +∞,  allora la successione non può divergere a -∞ e non può convergere.

3)     Se  diverge a -∞,  allora la successione non può divergere a +∞ e non può convergere.

 


Dimostrazione

 

1)      Supponiamo che e che .  Dobbiamo provare che  l = m . Per definizione di limite, si ha simultaneamente:


Ora per la disuguaglianza triangolare:

Quindi, in definitiva, si è ottenuto:

Ciò accade ovviamente solo quando , come si voleva.


Se una successione  converge, allora:

Supponiamo per assurdo che  diverga positivamente. Dunque:

Ciò implica che:

Preso , si ha allora:
  .
Poiché ciò si può fare per qualunque coppia  si possono prendere in modo tale che . In tal caso le due disuguaglianze sono incompatibili e così si ha l’assurdo.

 

Supponiamo, invece, per assurdo che  diverga negativamente, cioè:

Allora:

Procedendo come prima, preso , si ha:
 

Poiché ciò si può fare per qualunque coppia  si possono prendere in modo tale che . Si ha così l’assurdo.

 

 
2)      Se una successione diverge positivamente, è evidente che non può divergere negativamente. Ciò si ricava direttamente confrontando le due definizioni di divergenza:



Mostriamo ora che una successione divergente a +∞ non può convergere.
Se  diverge a +∞, allora:

Se , per assurdo, convergesse:

Con lo stesso ragionamento della seconda parte del punto 1) della dimostrazione si ricava che le due condizioni sarebbero incompatibili.

 

 

3)      Allo stesso modo del punto precedente, si prova che una successione divergente negativamente non può divergere positivamente.

Riprendendo la terza parte del punto 1) si dimostra, poi, che una successione divergente a -∞ non può convergere.


 

    Vediamo ora un concetto correlato, almeno a livello intuitivo, con l’unicità del limite. Ci si aspetta che, se una successione ha limite, ogni sua sottosuccessione abbia il suo stesso limite, finito o infinito. Infatti, se una successione può avere un solo limite, allora è ragionevole che qualunque successione che abbia, in sostanza, le stesse proprietà (cioè una sottosuccessione) converga o diverga allo stesso limite.

 


TEOREMA (3.2) Sia  una successione di numeri reali.

1)     Se  converge ad un limite reale  l , allora ogni sua sottosuccessione converge allo stesso limite l.

2)     Se  diverge a +∞, allora ogni sua sottosuccessione diverge a +∞.

3)     Se  diverge a -∞, allora ogni sua sottosuccessione diverge a -∞.


 

Dimostrazione

 

1)      Supponiamo che  converga a l, cioè:

Sia  una sottosuccessione di .
Dalla definizione di sottosuccessione segue che .
Allora, se  e in definitiva:

Dunque, anche la sottosuccessione  converge a l.


2)      Supponiamo che  diverga a +∞, cioè:

Sia  una sottosuccessione di .
Poiché , come nel punto 1) si ottiene che:

Così anche la sottosuccessione  diverge a +∞.


3)      Supponiamo che  diverga a -∞, cioè:

Sia  una sottosuccessione di .
Poiché , come nei punti 1) e 2) si ottiene che:

Così anche la sottosuccessione  diverge a -∞.


 

    Come vedremo negli esempi seguenti, di questo teorema spesso si sfrutta la sua negazione:   se una successione ha due sottosuccessioni con due limiti diversi, allora non ha limite. Basta, quindi, trovare due sottosuccessioni siffatte per provare che una successione non ha limite, anziché dimostrare tutto ciò direttamente (che è, come accennato in precedenza, molto più complicato).

 

 

ESEMPI (3.1)