In queste pagine definiremo formalmente la logica proposizionale. Si noti come, grazie alle definizioni precedenti, è possibile caratterizzare facilmente la logica proposizionale.
Le formule ben formate della logica proposizionale sono quelle generate dalla seguente grammatica context-free:
Simboli non terminali: P (proposizione).
Simboli terminali: Un
numero arbitrariamente grande di proposizioni elementari
A,..,Z,... , i connettivi
(E),
(OPPURE),
(IMPLICA), ¬ (NON) e le parentesi ( e );
Le seguenti regole di
produzione: P → (P P), P → (P
P), P → (P
P), P → (¬P);
Il simbolo iniziale è naturalmente P.
I valori di verità della logica proposizionale sono 1 (vero) e 0 (falso): si tratta dunque di una logica bivalente.
Un modello M per la logica proposizionale è dato dal valore di verità Å assegnato ad ogni proposizione elementare A.
La funzione di verità V per la logica proposizionale è così definita:
V(A, M) = Å per ogni proposizione elementare A;
V (α β) = il minimo tra V (α) e V
(β);
V (α β) = il massimo tra V (α) e V
(β);
V (¬ α) = 1 - V (α);
V (α β) = V ((¬ α)
β);
In questo modo abbiamo definito in maniera soddisfacente l'intera logica proposizionale.
Semplice, vero?
Comunque, è opportuno fare alcune considerazioni sui connettivi.