Un aneddoto sulla percezione del numero.


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  La percezione immediata non è una "struttura culturale", e nemmeno è una prerogativa umana: molti animali la hanno e la usano; il saper distinguere "ad occhio" le quantità degli insiemi della figura non rende le nostre "capacità aritmetiche" superiori a quelle di un gatto o di un cardellino, come mostra ad esempio il seguente aneddoto (vedi [G.Ifrah:] ) :

 

    "Un castellano aveva deciso di uccidere un corvo che aveva nidificato nella torre di scolta del castello: più volte egli aveva tentato di sorprendere l'uccello, ma bastava che si avvicinasse perché il corvo abbandonasse il nido, si appollaiasse su un albero vicino, da dove tornava non appena l'uomo aveva lasciato la torre. Il castellano risorse ad uno stratagemma: fece entrare due suoi amici nella torre; dopo pochi minuti uno si allontanò e l'altro rimase. Ma il corvo, non cadendo nella trappola, attese che anche il secondo se ne andasse per riprendere il suo posto. La volta seguente entrarono tre uomini, due dei quali poi si allontanarono; ma il terzo ebbe un bell'aspettare l'occasione di catturare il corvo, che si mostrò più paziente di lui. La volta successiva l'esperimento fu ripetuto con quattro uomini, ma sempre invano. Finalmente, lo stratagemma riuscì con cinque persone, poiché l'uccello non era in grado di distinguere più di quattro esseri umani o quattro oggetti."

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