Geometria iperbolica > Teoremi e definizioni >Riconciliazione
col buon senso
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Utilizziamo
l'angolo di parallelismo per riconciliarci col buon senso.
Fin qui ci siamo abituati
allo strano comportamento delle parallele iperboliche,
la
cui situazione tipica è la seguente |
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Dove
YPZ e WPX sono le parallele asintotiche
per P ad AB, e CPD, la perpendicolare
a PQ, è
semplicemente una delle infinite parallele
divergenti per P ad AB. Il buon senso, in realtà, ci direbbe che CD
è l'unica parallela per P ad AB.
Come possiamo riconciliare le due posizioni?
Pensiamo a cosa accadrebbe
se l'angolo di parallelismo p(l)
fosse molto vicino ad un angolo retto, al
punto tale che perfino
in una figura molto precisa e disegnata con la massima cura,
la retta PX
sembrerebbe passare per il punto D.
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Occorrerebbe
prolungare le rette PD e PX verso destra
fino a una distanza astronomica perché
diventasse visibile
la loro separazione.
Ma allora la geometria iperbolica
potrebbe essere effettivamente vera, e noi potremmo non
essercene
mai accorti perchè ^ZPX è troppo piccolo.
E' possibile che ^ZPX sia così piccolo? La geometria iperbolica ammette che p(l)
sia così vicino ad un angolo retto? Il TEOREMA 8 ci suggerisce la risposta: è possibile
a patto che l sia abbastanza piccola.
Ce ne possiamo convincere ragionando
come segue:
dal
punto Q tracciamo la perpendicolare ad AB
e scegliamo P1 un punto qualsiasi
su di essa.
Utilizziamo il TEOREMA 10 e troviamo P2,
ripetendo il ragionamento otteniamo una successione
di punti P2, P3, P4,
P5 ..tale che P2
sia il punto medio fra P1 e Q,
P3 il punto medio fra P2
e Q, P4 il punto medio
fra P3 e Q e così
via.
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Applichiamo
poi ripetutamente il POSTULATO 1 e tracciamo le parallele
asintotiche destre ad
AB, P1X1,
P2X2, P3X3
e così via. I corrispondenti angoli di parallelismo
(che nella figura che
segue numeriamo progressivamente) sono
tutti <90° per il TEOREMA 2.
In base al TEOREMA 5 ognuna delle rette P1X1,
P2X2, P3X3..
è la parallela asintotica destra alla retta
immediatamente
sottostante, si ha quindi una serie di biangoli. Ora applichiamo il TEOREMA 8 a ciascuno di essi e otteniamo
la serie di disuguaglianze
a<
b< g <d <.. Gli angoli diventano sempre più grandi. In definitiva, più il punto P è vicino
ad AB (basti pensare a P1, P2,
P3.. come possibili posizioni per
P), più
il corrispondente angolo acuto è ^XPQ è
prossimo a 90°. E' dunque possibile rendere ^XPQ=p(l)
vicino a 90° quanto si voglia, semplicemente scegliendo
P
abbastanza vicino a Q.
Perciò le parallele
iperboliche assomigliano a quelle euclidee, purché
PQ sia piccolo.
Ma cosa significa questa condizione? Ponendo PQ sulla superficie terrestre, P
dovrebbe essere più lontano della nebulosa di Andromeda
perché fosse apprezzabile la differenza di ^XPQ
da un angolo retto. Distanze astronomiche e angoli invisibili sfuggono al senso
comune, che quindi ha pochi pregiudizi
in proposito, e ora
forse sarà più facile credere alla verità
della geometria iperbolica.
Così il POSTULATO 1 diventa
intuitivamente accettabile!
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