L'algoritmo euclideo

Nella prop. 2 del Libro VII degli Elementi, Euclide espone una procedura sistematica, o algoritmo, per trovare il massimo 

comune divisore di due numeri assegnati. 

Siano a e b due numeri naturali assegnati, e supponiamo che a > b. Vogliamo di esaminare i divisori comuni ad ab

Se a è divisibile per b, allora questo insieme consiste semplicemente in tutti i divisori di b, e ciò esaurisce la questione. 

Se a non è divisibile per b, possiamo esprimere a come un multiplo di b a cui si somma un resto minore di b, ossia

                                                                        a = qb + r,    dove  r < b               (2)
 

Questo è il procedimento di "divisione con resto", ed esprime il fatto che a, qualora non divisibile per b, deve trovarsi

compreso tra due opportuni multipli di questo. Se a capita tra qb e (q+1)b, allora

                                                                        a = qb + r,    dove 0 < r < b


E' una conseguenza dell'equazione (2) che ogni divisione comune a b e r sia anche divisore di a. Non solo, ogni divisore

di a e b divide anche r, poichè  r = a-qb. Pertanto i divisori comuni ad a e b, qualunque essi possano essere, coincidono

coi divisori comuni di  b e r. Il problema di trovare i divisori comuni ad a e b è così stato trasformato nel medesimo problema

per i numeri b ed r, che sono rispettivamente minori di a e b.

L'essenza dell'algoritmo giace nell'iterazione di questa procedura. Se b è divisibile per r, i loro divisori comuni sono tutti i

divisori di r. Altrimenti esprimiamo b nella forma

                                                                        b = q1 r + r1 ,     dove r1 <r

Nuovamente, i divisori comuni a b e r coincidono con quelli comuni a r e r1. Il procedimento continua sino a terminare, e ciò

può accadere solo quando si abbia divisibilità esatta, ossia quando si pervenga ad un numero nella sequenza a, b, r, r1, ..., che

sia un divisore del numero precedente. E' chiaro che ciò accadrà prima o poi poichè la sequenza decrescente a, b, r, r1, ...,  di

numeri naturali non può continuare indefinitivamente.  L'ultimo resto  rj  non nullo sarà il massimo comune divisore, e lo

indicheremo così:

                                                                        r1 = MCD(a,b)

Se a e b sono due numeri naturali assegnati tali che MCD(a,b)=1 allora diremo che a e b sono primi tra loro (ovvero coprimi).

Come illustrazione numerica consideriamo i numeri 3132 e 7200, e calcoliamo MCD(3132,7200). L'algoritmo procede come

segue:

 

                                                                      7200 = 2 x 3132 + 936
                                                                      3132 = 3 x 936 + 324
                                                                        936 = 2 x 324 + 288
                                                                        324 = 1 x 288 + 36
                                                                        288 = 8 x 36
da cui segue:

                                                                      MCD(3132,7200) = 36