Ogni lingua naturale incorpora un sistema di numerazione, ossia un sistema per nominare, in modo più o meno sistematico e regolare, i numeri naturali.
Lingue diverse adottano, a questo proposito, sistemi molto differenti, a cominciare dalla base.
L'italiano utilizza la base ,
e ha nomi speciali per le potenze di
:
dieci, cento, mille, un milione .... I nomi dei numeri sono ottenuti combinando
questi nomi per le potenze di
con i nomi delle unità: uno, due, tre, ... nove. Il risultato è
un sistema non eccessivamente irregolare, a parte i nomi delle decine,
che invece di essere due-dieci, tre-dieci eccetera, sono venti, trenta
ecc., e i nomi dei numeri da
a
,
che sono "fusi" in undici (invece di dieci-uno), dodici (invece di dieci-due),
ecc., probabilmente per rendere i nomi stessi più brevi (almeno
se consideriamo il numero delle sillabe) e più facili da ricordare.
Le altre lingue europee seguono anch'esse il principio della base ,
con analoghe irregolarità, eccetto il francese, che conserva tracce
di un'uso (probabilmente di origine celtica) della base
,
nei nomi per i numeri da
a
,
che si leggono sessanta-dieci, ..., sessanta-diciannove, quattro-venti,
quattro-venti-uno, fino a quattro-venti-diciannove.
La base
è tuttora usata come base principale nelle lingue celtiche ancora
esistenti, il gallese e i gaelici irlandese e scozzese.
In italiano esistono anche tracce della base
(nella divisione delle ore in minuti e dei minuti in secondi) e della base
(le uova si contano a dozzine ...).
Nelle varie lingue ancora parlate nel mondo, sopravvivono vestigia delle
basi
(vedi
[CFP]), anche se l'influenza occidentale tende a farle sostituire ovunque
con la base
.
Per quanto riguarda la regolarità, le lingue europee devono cedere
il passo a quelle dell'estremo oriente, ad esempio il cinese. In queste
lingue, esistono solo nove nomi per le unità da
a
,
più quattro nomi per le potenze
.
I nomi dei numeri seguono fedelmente la loro decomposizione in base
.
Così, ad esempio,
si legge dieci-quattro,
due-dieci-otto,
quattro-diecimila-due-mille-tre-cento-sette-dieci-nove. I tredici nomi
usati per le unità e le potenze di dieci sono, in realtà,
molto più brevi dei nostri (sono, tipicamente, monosillabici), così
che il sistema risulta molto facile e rapido, sia da usare che da imparare.
Queste differenze tra le diverse lingue sono significative, e hanno conseguenze non trascurabili. I bambini devono imparare, in età prescolare, le regole di numerazione della lingua materna, semplicemente estrapolandole dagli esempi ascoltati, soprattutto, dai genitori. Un sistema di numerazione più complesso e irregolare è effettivamente più difficile da imparare di uno semplice e regolare, che richiede meno nomi da imparare a memoria e regole semplici da comprendere, come il cinese.
In [SD] sono riportati i risultati di esperimenti che mostrano come, all'età di quattro anni, i bambini americani siano circa un anno indietro rispetto ai loro coetanei cinesi, per quanto riguarda l'apprendimento dei numeri. Inoltre, un sistema come quello adottato dalla lingua cinese, che costruisce i nomi dei numeri attenendosi strettamente alla struttura della loro rappresentazione decimale, rende probabilmente più facile, in seguito, apprendere le regole della scrittura e del calcolo con i numeri in base dieci.