"Non
la seguo molto bene", rispose Saxel.
"Le farò degli esempi". "Forse è complicato". "No, affatto. Ce n'è uno che va sempre bene, quello delle equazioni algebriche a una sola incognita". "Le equazioni, puah," disse Saxel. "Ah, ah!" lo imitai io, "lei è senza dubbio di quelli, cameriere una birra, che si vantano di non capir niente di matematica, che sono fieri di non aver potuto superare il ponte degli asini." "Per quel che mi riguarda," disse Saxel. "E non la rattrista?" "Dovrei?" "Certamente. Che soddisfazione si può provare a non capire qualcosa?" Raymond Queneau, "Odile", 1937. |