| 
          | 
               
                | Le geometrie non euclidee > Due giuristi alle prese 
                    con la geometria: Schweikart e Taurinus >
 Disquisitiones generales circa superficies curvas
 
 
 |  
                | Disquisitiones 
                    generales circa superficies curvas. 
                   Per capire il pensiero di Gauss esaminiamo, 
                    sia pure in modo molto superficiale, i risultati teorici sullo 
                    studio delle superfici curve pubblicati in un saggio del 1827 
                    intitolato Disquisitiones generales circa superficies 
                    curvas.  Vediamo i principali paletti teorici dei 
                    suoi studi. Una superficie, come per esempio quella della 
                    Terra, può essere pensata immersa in uno spazio tridimensionale 
                    e studiata con i classici metodi della geometria analitica 
                    cartesiana, utilizzando tre coordinate x, y, z; oppure 
                    può essere descritta utilizzando due coordinate curvilinee 
                    u, v. Nel caso della superficie terrestre queste 
                    sono la longitudine e la latitudine.
 |   
                | 
                     
                      | La latitudine è 
                          la distanza angolare di un punto dall'Equatore, misurata 
                          in gradi e frazioni di grado, sull'arco di meridiano 
                          passante per quel punto. Alla misura in gradi bisogna 
                          aggiungere N o S a seconda che il punto si trovi nell'emisfero 
                          boreale o in quello australe.
 La longitudine è la distanza angolare di un punto 
                          dal meridiano di riferimento, o meridiano zero, che 
                          è quello passante per Greenwich, misurata in 
                          gradi e frazioni di grado, sull'arco di parallelo passante 
                          per quel punto. Alla misura in gradi bisogna aggiungere 
                          E o W a seconda che il punto si trovi a Est o a Ovest 
                          del meridiano fondamentale.
 
 
 |  |  |   
                | Gauss non utilizza l'equazione 
                    cartesiana del tipo f(x,y,z)=0, ma le equazioni 
                    parametriche 
 |   
                | x=x(u,v); 
                    y=y(u,v); z=z(u,v) |   
                |  
                    dove u e v sono le coordinate curvilinee 
                      della superficie. 
 Nel caso del cerchio unitario è semplicemente:
 |   
                |  |   
                | Per la superficie della sfera 
                    unitaria il procedimento è analogo. L'equazione cartesiana è:
 |   
                | x2+y2+z2-1=0 |   
                | quindi del tipo f(x,y,z)=0.Le equazioni parametriche sono:
 |   
                | 
                     
                      |  | x=cosu·cosv y=cosu·sinv
 z=sinu
 |  |   
                | dove u è 
                    la latitudine, v la longitudine. 
 
 |   
                | Il secondo passaggio fondamentale 
                    è quello di determinare il modo di calcolare le distanze 
                    sulla superficie.  |   
                | 
                     
                      |  | Per calcolare la lunghezza di un arco infinitesimale 
                        si serve del teorema di Pitagora 
 (1)  ds2=dx2+dy2+dz2
 Dalle equazioni parametriche
 x=x(u,v);  y=y(u,v); 
                           z=z(u,v),
 
 passando ai differenziali
 
 dx=adu+a'dv; dy=bdu+b'dv; 
                          dz=cdu+c'dv
 |  |   
                | Sostituendo nella (1) si 
                    ottiene 
 |   
                | ds2=Edu2+2Fdudv+Gdv2 
                    
 
 |   
                | dove E=a2+b2+c2, 
                    F=aa'+bb'+cc', G=a'2+b'2+c'2, 
                    nota con il nome di prima forma fondamentale.
 Questa formula esprime la distanza tra due punti infinitamente 
                    vicini sulla superficie P(u,v) e 
                    Q(u+du,v+dv), da essa, applicando il calcolo 
                    delle variazioni, si possono ottenere le curve di minima distanza 
                    ossia le geodetiche.
 Un'altra importante innovazione che Gauss introduce è 
                    la nozione di curvatura di una superficie.
 Nel caso delle curve si parte dalla curvatura 
                    di un cerchio, che per definizione si assume come il reciproco 
                    del raggio, cioè K=1/R.Per determinare la curvatura di una curva in un punto si considera 
                    il cerchio osculatore che è il cerchio 
                    tangente alla curva nel punto P.
 |   
                | 
                     
                      |  | Il cerchio osculatore 
                          si ottiene in questo modo: si prendono tre punti sulla curva, piuttosto vicini, 
                          P',P,P''; per questi tre punti passa un solo 
                          cerchio;
 quindi si fanno avvicinare sempre di più i punti 
                          P' e P'' a P, nella situazione 
                          limite in cui i tre punti coincidono, si ottiene il 
                          cerchio osculatore. La curvatura di questo cerchio è 
                          per definizione la curvatura della curva nel punto P.
 |  |   
                | 
                     
                      |  | La curva rappresentata 
                          ha nei due punti P e Q curvatura di segno opposto.
 La curvatura di una retta è nulla.
 |  |   
                | L'approccio utilizzato per 
                    le curve, tuttavia, non è generalizzabile alle superfici. 
                    Gauss prende spunto da alcune tecniche utilizzate in astronomia. 
                   |   
                | 
                     
                      |  | La curvatura totale di una porzione limitata 
                        di superficie si definisce attraverso la nozione di normale. 
                        La normale alla superficie in un punto P è la retta 
                        passante da P e perpendicolare al piano tangente alla 
                        superficie condotto dal punto P. Per definire la curvatura di una superficie, si serve 
                        di una sfera unitaria. Ad ogni punto P della superficie 
                        fa corrispondere un punto P' sulla sfera, in modo che 
                        entrambi abbiano la stessa normale. Se si considera una 
                        piccola regione della superficie contenete P, ad essa 
                        corrisponderà sulla sfera una regione contenente 
                        P'.
 La curvatura della superficie in P è definita come 
                        il limite del rapporto tra l'area della regione sulla 
                        sfera e l'area della regione sulla superficie quando queste 
                        due aree tendono a ridursi ai rispettivi punti P e P'. 
                        Gauss ottiene la formula:
 
  |  |   
                | Dopo numerosi calcoli, Gauss 
                    dimostra una caratteristica particolarmente importante. In 
                    generale, i coefficienti A, B, C, D che compaiono nella formula 
                    della curvatura sembrano dipendere dalle coordinate cartesiane 
                    x,y,z. Se invece la superficie è data per 
                    mezzo di equazioni parametriche, i coefficienti di K 
                    dipendono esclusivamente dalle coordinate curvilinee u 
                    e v. Da qui un risultato fondamentale per lo studio delle superfici: 
                    la curvatura non dipende dallo spazio circostante, 
                    ma è una caratteristica intrinseca alla superficie 
                    stessa.
 In altre parole, si può stabilire se la superficie 
                    è curva o piana restando sulla superficie stessa, senza 
                    fare riferimento a un ipotetico spazio ambiente in cui è 
                    immersa.
 Relativamente alla superficie terrestre si può stabilire 
                    il suo grado di curvatura effettuando esclusivamente misure 
                    sulla superficie, senza fare riferimento a osservazioni astronomiche.
 |   
                | 
                     
                      | In un passo successivo 
                          dimostra che la propria definizione di curvatura corrisponde 
                          a quella data da Eulero e ripresa da Monge. Eulero aveva 
                          proceduto in questo modo: per un punto della superficie 
                          aveva costruito il piano perpendicolare alla superficie 
                          in quel punto. Questo piano determina una curva della 
                          superficie, facendo ruotare il piano si ottengono curve 
                          con differente curvatura. Tra queste ce n'è una 
                          che ha la curvatura minima R1 e 
                          una che ha la curvatura massima R2. 
                          Gauss dimostra che la propria definizione di curvatura, 
                          K, si può ottenere dal prodotto delle 
                          due curvature principali, quella minima e quella massima 
                          K=1/R1·R2. |  |  |   
                | Questa proprietà ci permette di calcolare 
                  con facilità la curvatura di alcune superfici e di classificarle 
                  in base alla loro curvatura, che può essere positiva, 
                  negativa o nulla. Gauss ottiene infine un teorema fondamentale per la trattazione 
                    delle superfici, il teorema definito da egli stesso "egregium": 
                    una superficie può essere sovrapposta su un'altra 
                    solo se le due superfici hanno la stessa curvatura. Questo teorema comporta dei risultati di 
                    particolare importanza. Prima di tutto risolve l'annosa questione 
                    della rappresentazione di una superficie su un altra, in particolare 
                    della rappresentazione della superficie terrestre su una carta 
                    piana. Il teorema dimostra che ciò è impossibile 
                    perché un foglio piano ha curvatura nulla, mentre la 
                    superficie della Terra ha curvatura ovunque positiva. Tuttavia, 
                    nella parte conclusiva delle sue Disquisizioni, Gauss dimostra 
                    che il triangolo terrestre che ha per vertici le colline di 
                    Brocken, Hohehagen e Inselberg si comporta agli effetti pratici 
                    come un triangolo su un foglio piano, poiché l'errore 
                    che si commette è impercettibile. Ma ancora più importante dal punto di vista teorico 
                    è la conclusione che un pezzo di superficie, per esempio 
                    un triangolo o un'altra figura geometrica, può essere 
                    trasportato da una parte a un'altra della superficie solo 
                    se questa ha in tutti i punti la stessa curvatura, ossia la 
                    curvatura della superficie è costante. L'importanza di quest'ultima caratteristica 
                    delle superfici è in stretto rapporto con una delle 
                    proprietà fondamentali della geometria, la congruenza 
                    delle figure geometriche che si rileva spostando una figura 
                    su un'altra fino a farle sovrapporre. Se le figure si sovrappongono 
                    perfettamente allora sono uguali. Un'altra conseguenza è 
                    che il concetto stesso di misura si fonda sulla possibilità 
                    di trasportare l'unità di misura da una regione a un'altra 
                    senza che essa si deformi. Le superfici sulle 
                    quali si può costruire una simile geometria sono tutte 
                    quelle a curvatura costante, non solo il piano che ha curvatura 
                    costante nulla ma anche quelle che hanno curvatura costante 
                    positiva o negativa. |   
                | 
                     
                      |  | La superficie della 
                          sfera ha curvatura costante 
                          positiva, perché in ogni punto le due 
                          curvature principali sono costanti e positive. La pseudosfera ha curvatura 
                          costante negativa, perché in ogni punto 
                          le due curvature principali sono costanti ma di segno 
                          opposto.
 Il piano ha curvatura costante 
                          nulla perché in ogni punto le due curvature 
                          principali sono nulle.
 Il cilindro ha curvatura costante nulla, perché 
                          in ogni punto una delle due curvature principali è 
                          sempre nulla.
 |  |   
                | Infine, Gauss costruisce i primi elementi della 
                  geometria sulle superfici. Nel piano le costruzioni geometriche 
                  partono dalle rette; sulle superfici non vi sono rette nel senso 
                  comune del termine ma linee geodetiche, le linee della superficie 
                  che uniscono due punti per mezzo del percorso più breve. 
                  Nel piano è un segmento di retta, sulla superficie sferica 
                  è un arco di cerchio massimo, sul cilindro è un 
                  arco di elica. Quindi, inizia una prima trattazione dei 
                    triangoli geodetici delle superfici. Il primo risultato fondamentale 
                    è che la somma degli angoli interni di un triangolo 
                    geodetico su una superficie curva non è 180°. Lo 
                    scarto rispetto a 180° è dato dall'integrale della 
                    curvatura esteso alla superficie del triangolo. |   
                | 
                     
                      |  |  |   
                      | Se la curvatura della superficie 
                          è positiva la somma degli angoli interni del 
                          triangolo geodetico supera PIGRECO di una quantità 
                          proporzionale alla sua area; se la curvatura è 
                          negativa la somma degli angoli interni è inferiore 
                          di PIGRECO.Se la superficie ha curvatura costante, la somma degli 
                          angoli interni del triangolo geodetico differisce da 
                          PIGRECO della quantità KA, dove K è la 
                          curvatura, A è l'area del triangolo.
 |  |   
                | Tratto da http://www.matematicamente.it
 |   
                |  |   
                |  |  |  |  |