John Wallis




Nato il 23 Novembre 1616 ad Ashford, Kent, Inghilterra

Morto il 28 Ottobre 1703 ad Oxford, Inghilterra


John wallis era figlio di un ministro del culto, Reverendo John Wallis, che era diventato ministro ad Ashford nel 1602.
John andò a scuola ad Ashford ma una diffusione di peste nella zona mosse la madre a spostarlo dalla città.

Nel 1525 egli andò alla James Movat's grammar school a Tenterden, Kent. A tredici anni si considerava già pronto ad affrontare gli studi universitari. nel 1631-32 frequentò la Martin Holbeach's school in Felsted, Essex, dove divenne molto bravo in Latino, Greco ed Ebraico. Egli studiò anche logica, ma nelle migliori scuole del tempo la matematica non era considerata molto importante, così Wallis non ebbe subito modo di studiare la materia.

 Il primo contatto con la matematica avvenne durante le vacanze di Natale del 1631 quando suo fratello gli insegnò le regole dell'aritmetica. Nel 1632 alsciò la scuola a Festeld e andò al College di Cambridge. Nel 1637 terminò i suoi studi al College.

Tra il 1642  e il 1644 divenne cappellano di Hedingham, Essex  e a Londra. Nel 1644 occupò la carica di segretario del clero di Westminster. Nel 1645 ritornò a Londra dove strinse rapporti con un gruppo di scienziati di scienza naturale e sperimentale.Wallis scrisse un libro Treatise of Angular Sections che fu pubblicato dopo quarant'anni. Egli scoprì anche un metodo per risolvere le equazioni di quarto grado. Nel 1649 occupò una cattedra di geometria ad Oxford  ed insegnò in quel corso per più di cinquant'anni, fino alla sua morte.

Wallis diede un contributo sostanziale alle origini del calcolo. Il più famoso lavoro di Wallis è Arithmetica infinitorum che pubblicò nel 1656.
Nel suo Tract on Conic Sections (1655) Wallis studiò le curve ottenute intersecando sezioni coniche con i piani.
Wallis fu anche un importante storico della matematica e nel suo Treatise on Algebra diede una completa analisi storica della materia. Egli riscrisse anche testi antichi greci di matematici come Tolomeo, Aristarco e Archimede.
 


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