L'ARENARIO :
Potrebbe essere definito un trattato sui grandi numeri. Capiamo quindi che si tratta di un'opera molto particolare e notevolmente all'avanguardia.
Archimede, infatti, cita la teoria di Aristarco (eliocentrica) sul sistema solare, discute le dimensioni della Terra e cerca di stimare la distanza fra i vari corpi celesti.
Non si limita, però, a questi già profondi studi, ma va ben oltre: cerca di determinare il volume dell'Universo! Rimanendo fedele al suo metodo, cerca di visualizzare realmente questa quantità, per questo il problema fu tradotto nel tentativo di trovare il numero di granelli di sabbia necessari per riempire la sfera celeste (da qui il titolo dell'opera Arenario che significa "il contatore dei granelli di sabbia").
Capiamo, quindi, in che impresa titanica si trova il nostro eroe: si è posto un obiettivo così arduo che anche ai giorni nostri richiederebbe sforzi elevatissimi persino ai più potenti computer, ma non solo. Basti pensare, infatti, che si occupa dallo studio di cifre fino alla Miriade, che equivale a 10000! E' forse la prima volta che uno scienziato cerca di determinare ed esprimere in maniera chiara e semplice una numerazione per cifre così elevate che necessiterebbero persino dei calcoli logaritmici.
Ancora una volta, Archimede non ci ha deluso e ha espresso una grande inventiva e forza di volontà.
L'opera è dedicata a una delle figure più importanti della vita dello studioso: il re Gerone, come si evince anche dall'introduzione:
"Ci sono alcuni, o re Gerone, che ritengono i granelli di sabbia essere una moltitudine infinita…".
Un interessante e dettagliato approfondimento dell'argomento è rintracciabile nel sito:
http://progettomatematica.dm.unibo.it/Achille/akille.htm#BM6